Copertura edificio: quando si usa il tetto piano rovescio?
30/09/2021Pareti interne in cartongesso
14/10/2021Il gesso, una volta macinato e disidratato, viene utilizzato per molteplici impieghi (esempio: lastre in cartongesso, lastre in gesso fibrorinforzato, stucchi o rasanti).
Lo stucco può essere standard oppure, miscelandolo con inerti e additivi chimici, idoneo per specifiche applicazioni (esempio per luoghi caratterizzati da un’elevata umidità).
Nell’edilizia dei sistemi a secco lo stucco è indispensabile per il trattamento delle superfici.
Serve per rendere una parete omogenea, livellata e pronta per le operazioni di finitura finale della parete. Si può utilizzare anche come rasante raggiungendo il livello Q4 secondo la normativa UNI 11424.
A cosa serve lo stucco?
Lo stucco viene usato principalmente per il trattamento (stuccatura) dei giunti e della testa delle viti delle lastre in cartongesso.
Inoltre, può essere impiegato per: la riparazione di piccole superfici in gesso o cartongesso danneggiate, nella posa dei paraspigoli e nella finitura degli angoli interni.
Il corretto trattamento dei giunti è fondamentale per garantire le prestazioni finali del sistema a secco in termini di isolamento acustico, resistenza al fuoco, durabilità e qualità estetica.
Il livello di qualità superficiale dei sistemi a secco varia in funzione della soluzione decorativa finale e anche dal tipo di illuminazione scelta (esempio le pareti di un allestimento museale devono essere esteticamente perfette. L’illuminazione è diretta sull’opera d’arte e lo spazio in cui è esposta deve essere di elevata qualità estetica).
Questi aspetti devono essere definiti preventivamente in fase di progetto.
Come scegliere lo stucco?
Per evitare errori nella scelta dello stucco, oltre a quanto detto sopra, occorre tenere conto di una serie di aspetti, cioè:
- dimensioni e tipologia del cantiere (residenziale, commerciale, industriale, ecc.)
- condizioni climatiche
- tempi di esecuzione del lavoro
- livello di qualità superficiale richiesto
- tempi di presa e di lavorabilità dello stucco
- corposità (ossia consistenza) per il riempimento dei giunti tra le lastre
- scorrevolezza (facilità di applicazione) per la finitura
- ritiro
- tipologia di lastra utilizzata (standard o idrorepellente)
Gli stucchi FIBRAN
Gli stucchi FIBRAN sono conformi alla UNI EN 13963 e consentono la realizzazione di finiture rispondenti ai livelli di qualità superficiale definiti dalla UNI 11424.
Si riconoscono dalle iniziali JF (FIBRANgyps JF), a cui segue un numero o una sigla che li differenzia per tempi di lavorabilità, asciugatura ed elasticità.
I prodotti FIBRANgyps JF sono 5:
FIBRANgyps JF 30
FIBRANgyps JF 30, stucco in polvere a presa molto rapida.
Si caratterizza per un tempo di lavorabilità di 30 minuti e di presa di 60 minuti.
Marcato 3B CE.
Scarica la scheda tecnica.
FIBRANgyps JF 60
FIBRANgyps JF 60, stucco in polvere a presa rapida.
Si caratterizza per un tempo di lavorabilità di 60 minuti e di presa di 180 minuti.
Marcato 3B CE.
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FIBRANgyps JF Hydro
FIBRANgyps JF Hydro, stucco ad elevata resistenza all’umidità e a basso assorbimento d’acqua.
Questo prodotto è ideale per la stuccatura di lastre idrorepellenti FIBRANgyps H e SUPER (lastre ad alta resistenza meccanica).
Marcato 3B CE.
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FIBRANgyps JF SUPER
FIBRANgyps JF SUPER, stucco ad elevata resistenza a flessione, compressione e ritiro minimo.
Particolarmente indicato per lastre tipo FIBRANgyps ID e FIBRANgyps SUPER.
Marcato 4B CE.
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FIBRANgyps JF PLUS
FIBRANgyps JF PLUS, ad elevata copertura, tempo di presa di circa 4 ore.
Particolarmente idoneo per cantieri di grandi dimensioni.
Marcato 3B CE.
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Per maggiori informazioni sulla linea di stucchi FIBRAN scarica il Manuale La Stuccatura – FIBRANgyps 593 o contatta l’agente di zona.